Camminerò presso la Croce, alzando in alto la tua bandiera.
“Stavano presso la croce di Gesù Sua Madre” (Gv 19, 25). Maria sigilla il Suo punto di partenza nella donazione totale e incondizionata ai Suoi figli ai piedi della Croce. Il cristiano che va alla ricerca di Maria, e cerca di assomigliare a Maria, deve sapere che come una Madre che non abbandona i Suoi figli (“Ecco il Tuo figlio”, Gv 19, 26-27) e rimane presso Colui che si alza “come bandiera discussa”, Ella cerca che, in ogni momento del nostro cammino, fissiamo in Lui lo sguardo come unica guida e stendardo della nostra vita. “Perché alla Madonna piace stare vicino a Suo Figlio Gesù” (le bambine di Garabandal al Dott. Luis Navas).
Mi guiderai, assieme a me andrai, scoprendo in me la Tua presenza...
Quando l’anima cerca Maria - anche in modo molto delicato e silenzioso -, Ella non smette di mostrarSi continuamente per trasformarla, perfezionarla con la Sua presenza e guidarla a Dio. Maria ci accoglie nel Suo cuore di Madre guidandoci verso Gesù. “Vi amo molto e non voglio la vostra condanna. Pregate sinceramente, e Noi vi esaudiremo” (2ª Messaggio di Garabandal).
Maria di Garabandal, avvicinaci maggiormente a Tuo Figlio.
Lungi da ciò che si possa pensare della devozione a Maria, Ella sempre ha dato il primo posto a Suo Figlio nelle Sue apparizioni. La Madonna del Carmelo di Garabandal non è da meno. “Veniva molto sorridente, come pure il Bambino Gesù” (le bambine di Garabandal). Maria ci dà Suo Figlio come datrice di un grande tesoro che solo può donare Amore al cuore degli uomini. L’incarnazione del Figlio di Dio mostra la tenerezza e la fragilità con cui Dio ha voluto mostrarsi al mondo affinché - lungi dal temerLo -, Gli si apra il cuore. Un Amore che va al di là dei surrogati mondani.
Nell’afflizione, - l’oscurità -, Tu come Madre non ci lasciare...
Questo verso della canzone è ispirato a un fatto che successe a Loli, una delle bambine di Garabandal.
“Verso le tre delle notte Julia (la madre di Loli), mandò la bambina a raccogliere la biancheria che aveva lasciato appesa fuori (…). La bambina spiegò che le costava obbedire a sua madre in questo della biancheria, perché aveva paura di uscire da sola di casa in tale notte, a tali ore…; ma la Madonna, che vedeva la sua buona volontà e la sua paura, era venuta per “andare con lei” e accompagnarla maternamente in ogni momento” (Narrazione di P. Eusebio de Pesquera su Loli, in “Garabandal: Fatti e date”, p. 204). La bambina aveva paura di fronte a tale circostanza, ma viene aiutata dalla presenza di nostra Madre che la tranquillizza, l’aiuta e le fa sapere che è sempre accompagnata da Lei. Forse a noi non succede lo stesso? Maria ci accompagna nell’oscurità della nostra povera fede, nell’oscurità di un mondo che non comprende lo scandalo dell’Amore fino all’estremo, e nell’oscurità che ci circonda in ognuna delle nostre grandi o piccole sofferenze.
L’Eucaristia sosterrà la nostra stanchezza sulla via verso la Verità.
Ella ci insegna che nell’Eucaristia c’è la risposta a tutto ciò, visto che lì Dio è con noi:
“Conchita, devi visitare più spesso Mio Figlio nel Tabernacolo! (…) Egli vi sta aspettando giorno e notte” (la Madonna del Carmelo di Garabandal nella Sua ultima apparizione alla bambina). E ci chiede che, una volta scoperta questa Presenza Reale di Cristo nel Santissimo Sacramento, siamo fedeli al Suo Amore: “All'Eucaristia si dà sempre meno “importanza” (…). Pregate sinceramente, e Noi vi esaudiremo” (2º Messaggio di Garabandal).
“L’Angelo non mi diede di nuovo la Comunione fino a quando mi confessai” (Jacinta).
Presenza fedele nella Passione, come San Giovanni mantienimi al Tuo fianco.
Voglio salvare - assieme all’Amore -, chiunque è lontano.
Uno dei compiti che la Madonna ci lasciò a Garabandal fu questo: “Meditate sulla Passione di Gesù” (2º Messaggio di Garabandal). Maria ci ricorda l’importanza di saper approfondire le grandi sofferenze che Dio stesso visse per salvarci: “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” (Gv 19, 37). Ella, che visse con Suo Figlio ogni secondo della Passione, ci insegna il valore del sacrificio “È necessario fare molti sacrifici, molta penitenza” (1º messaggio di Garabandal), affinché la nostra povera anima giunga a poco a poco a comprendere che “valiamo il Sangue di Cristo”. “In occasione della Settimana Santa (la Madonna) mi ordinò che andassi alle 5 del mattino… (a pregare il rosario sulla Calleja), come feci in effetti, poiché Lei voleva che sempre facessimo penitenza” (Diario di Conchita). “La Vergine Maria chiese che tutti si confessassero e ricevessero la Comunione” (Mari Loli alla Sig.ra Maria Herrero).
Ella si dà a noi con la totale fiducia di poter vivere assieme a Lei la nostra vita quotidiana, sapendo che sta al nostro fianco per insegnarci ad offrire persino gli atti più piccoli. “Presentandoti davanti a Dio, dovrai mostrarGli le tue mani piene delle opere fatte in favore dei tuoi fratelli e per la gloria di Dio… Ora sono ancora vuote.” (la Madonna del Carmelo di Garabandal a Conchita). Questo amore di Maria nasce dalla Sua amorosa donazione verso ogni anima. Chi si recherà a San Sebastián de Garabandal sperimenterà che Maria “abita” tra gli uomini. “Abbi fiducia in Noi, e porta tutto ai Nostri Cuori, per il bene dei tuoi fratelli; così Ci sentirai sempre vicino a te” (la Madonna del Carmelo di Garabandal a Conchita).
Onorare la Tua luce, verginità, fa’ che la lodi con la mia vita. Purezza che voglio imitare, facci essere dei figli degni!
A Garabandal, il Signore ci ha lasciato una molto valida “scuola di Maria”. Ella - che verginizza le anime solo con la Sua presenza - ci insegna che se La lasciamo vivere dentro e tra di noi, come il discepolo amato, si prenderà cura della nostra anima in ogni piccolo dettaglio rendendolo il più puro possibile per la nostra santificazione e per la Gloria di Dio: “Io vi amo molto e desidero vivamente la vostra salvezza, per riunirvi qui in Cielo, attorno al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo!” (la Madonna del Carmelo di Garabandal a Conchita). Maria con il Suo esempio di vita in mezzo alla nostra giovinezza, attraverso le Sue parole e i Suoi gesti, pieni di purezza, discrezione e rispetto squisito verso l’anima, ci insegna la delicatezza che dobbiamo avere, specialmente noi giovani, nel momento di avvicinarsi, giudicare o trattare ogni anima - compresa la propria -, sapendo vedere che in ognuno abita il “tempio dello Spirito Santo” (1 Cor 6, 19). “La Madonna, guardandoti, dà l’impressione che, più che a te, guardi al mondo. E in che modo! Nessuno di noi potrebbe guardare così…” (Conchita).
Questa purezza che Maria imprime in ogni anima si procura con i piccoli dettagli della nostra vita quotidiana. Per questo a Garabandal la nostra Madre in ogni conversazione con le bambine procura educarle, insegna loro a comportarsi, le comprende, le ascolta e vive con loro e tra loro, rendendo degne e purificando le loro anime, facendo sì al contempo che sappiano essere figlie autentiche, degne dello Sguardo del loro Padre Dio: “Conchita, perché non sputi quel chewing-gum e non offri questo come sacrificio alla gloria di Mio Figlio?” (la Madonna di Garabandal a Conchita).
Correndo vado dietro a Te guardando al Cielo, in alto…
Svegliaci e facci vedere che questo mondo è di passaggio…!
“Io lo prego prima e voi Mi seguite” (la Madonna del Carmelo di Garabandal alle bambine)”.
“Non volavano (…). Era come se quei piedi avessero occhi per vedere dove mettersi. Camminavano con una leggerezza, una grazia, un ritmo…, che non si può descrivere” (Testimone oculare: Signor Otero Lorenzo).
“Ci sembrava di volteggiare nell'aria, come se fossimo capovolte. Credevamo di essere in un altro mondo, in pieno giorno, con il sole” (le bambine a P. Ramón M. Andreu).
Qualcosa di molto frequente nelle apparizioni della Madonna a Garabandal era che nelle marce estatiche le bambine spesso uscivano correndo sparate - senza che loro se ne rendessero conto - verso qualunque luogo che Nostra Madre indicava loro o verso dove la visione si rivolgeva. Generalmente queste “corse estatiche” si potevano realizzare all’indietro o in avanti e sempre con la testa completamente reclinata - guardando verso l’alto - per delle ore.
Una bella applicazione di questi fatti nella nostra vita è saper orientare il nostro sguardo verso le cose realmente trascendenti. Maria ancora una volta si converte in una Maestra della Fede, insegnandoci a fissare lo sguardo del cuore nelle “cose alte” della nostra esistenza.
Eleva il nostro cuore - trasformalo con il Tuo bacio -,
raccoglilo e puliscilo, rompi quello di pietra e fallo nuovo!
“La gente e i Padri (sacerdoti) ci davano oggetti perché Glieli facessimo baciare e Lei li baciava tutti” (Diario di Conchita). “Si è spesso parlato di sassolini quando le ragazze ebbero le visioni. Si trattava di piccole pietre della grandezza di una caramella. Esse le raccoglievano dal suolo durante le loro estasi, oppure le portavano con sé prima di cadere in estasi; le presentavano da baciare alla Madonna e poi le consegnavano a diverse persone come ricordo o in segno di perdono” (Estratto dal Rapporto di P. Ramón M. Andreu, S.J.).
Maria “torna” sulla terra per ricordarci che disponiamo del Suo grande Cuore che si dona totalmente a noi. Questa strofa riassume ciò che a Garabandal la Santissima Vergine è venuta a fare: raccogliere il nostro cuore duro - qualche volta sporco per le nostre mancanze, altre volte graffiato per il suo cattivo uso, altre volte forse dolente per la sofferenza, e altre volte annerito dal peccato - affinché, attraverso il Suo Santo Bacio, si trasformi in “qualcosa di sacro”, nei Cuori che sono stati tolti da questo mondo terreno e sono stati elevati e puliti dal Suo bacio puro. A Lei non importa la nostra sporcizia sulle Sue labbra pulite, piuttosto purifica e intercede per noi di fronte a Suo Figlio, in redenzione del nostro cuore una volta che glieLo abbiamo dato.