DICHIARAZIONI DELLA SANTA SEDE SU GARABANDAL
La Congregazione non ha emesso alcuna dichiarazione.
La Congregazione per la Dottrina della Fede non emise né pubblicò alcuna dichiarazione a suo nome, rivolta a tutto il mondo cattolico, sugli avvenimenti di Garabandal. Non ha mai espresso pubblicamente né ufficialmente la sua opinione su queste apparizioni contemporanee in Spagna. Fu invece il Prefetto della Congregazione a mandare due lettere ai Vescovi di Santander e più recentemente una all’Arcivescovo Hannan di New Orleans. Ma non sono né hanno l’autorità di dichiarazioni formali rivolte al mondo cattolico in nome e sotto l’egida della Congregazione.
Un altro punto ancora più importante è che nelle lettere inviate alle persone sopra menzionate, mai la Congregazione inserì una dichiarazione che in positivo esprimesse accordo con il giudizio dei vescovi di Santander. Queste lettere lodarono i vari vescovi di Santander per la prudenza e lo zelo pastorale dimostrato nella gestione delle apparizioni di Garabandal, ma non espressero alcun esplicito accordo con il verdetto dei vescovi di Santander, i quali si rifiutarono di ammettere l’origine divina degli avvenimenti di Garabandal.
Di fatto, nelle lettere pubblicate dal Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ci sono dichiarazioni incontrovertibili del fatto che Roma e la Congregazione si sono sempre astenute dall’emettere un giudizio sulla questione chiave di Garabandal, cioè il carattere soprannaturale o l’origine delle apparizioni.
La prima lettera è datata il 7 marzo 1967 ed è rivolta al Vescovo di Santander Sua Eccellenza Mons. Vicente Puchol. La lettera è firmata dall’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Card. Ottaviani. In essa si afferma che la Congregazione, dopo aver studiato nei dettagli l’informazione ricevuta al riguardo, “è giunta alla conclusione che questa questione è stata già esaminata minuziosamente e decisa da V. E. e che perciò non c’è ragione affinché questa Sacra Congregazione intervenga in essa”. In queste parole della lettera del Card. Ottaviani si nota che non si tratta di un’approvazione ufficiale, cioè, in cui la Sacra Congregazione compromette direttamente la sua autorità, ma di una semplice approvazione o beneplacito di ciò che l’Ordinario di Santander ha deciso.
LETTERA DELLA S. CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE AL VESCOVO DI SANTANDER
Roma, 7 marzo 1967.
Piazza del S. Uffizio, 11
Ecc.mo e Rev.mo Signore,
Attraverso la lettera del mese di ottobre dello scorso anno, V.E. fece giungere a questa Sacra Congregazione i documenti redatti dalla Commissione diocesana, così come le norme date da V. E. riguardo alle «apparizioni» che si diceva che fossero avvenute a GARABANDAL.
Questa Sacra Congregazione ha esaminato meticolosamente e attentamente tutta la documentazione, anche quella che è stata inviata da altri luoghi, e infine è giunta alla conclusione che questa questione è stata già esaminata minuziosamente e decisa da V. E. e che perciò non c’è una ragione affinché questa Sacra Congregazione intervenga in essa.
Ancor più, ringrazio V. E. per la discrezione e prudenza che ha mostrato nella risoluzione di questa questione e approfitto con piacere dell’occasione per esprimere a V.E. la mia grande stima e per manifestarmi
di V.E. Rev.ma devotissimo
A. Card. Ottaviani
Pro-Prefetto
Ecc.mo e Rev.mo Signor
MONS. VICENTE PUCHOL MONTIS
Vescovo di SANTANDER
* Questa lettera della S. Congregazione è la risposta a quella che Mons. Puchol aveva rivolto al Dicastero il 27 ottobre 1966. Nel corpo della lettera il Vescovo di Santander include il testo della Nota che pensava di rendere pubblica, cosa che fece il 17 marzo dell’anno successivo, dopo aver ricevuto dal Cardinal Ottaviani la presente lettera.
Testo completo della prima lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede al Vescovo di Santander
LETTERA ORIGINAL EN LATIN
SACRA CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI
Roma, 7 martii 1967.
PROT. N. 1065/64 Piazza del S. Uffizio, 11
Exc.me ac Rev.me Domine,
Litteris mense octobri anni elapsi ad hanc S. Congregationem datis, Excellentia Tua Reverendissima acta a Commissione Dioecesana confecta necnon normas a Te latas circa «apparitiones» quae loco GARABANDAL evenisse fertur, transmisit.
Sacra haec Congregatio documenta omnia etiam aliunde huc missa de re rite atque attente examinavit et denique in sententiam abiit quaestionem iam ab Excellentia Tua disceptatam et definitam esse indeque rationem non adesse cur haec S. Congregatio in re ista procedat.
Immo, Excellentiae Tuae gratias ago pro prudentia et sollertia quibus usus es in quaestione dirimenda atque libenter hanc occasionem nanciscor ut impensae aestimationis meae sensus Tibi pandam meque profitear
Excellentiae Tuae Rev.mae addictissimum
A. Card. Ottaviani Pro Praef.
Exc.mo ac Rev.mo Domino
D.NO VICENTIO PUCHOL MONTIS.
Episcopo SANTANDERIEN
Originale in Latino
La seconda lettera è datata il 10 marzo 1969 ed è rivolta al vescovo di Santander, S.E. il Molto reverendo José M. Cirarda Lachiondo. L’originale è in latino, accompagnato da una traduzione in spagnolo. Il paragrafo attinente recita:
“Come Sua Eccellenza Reverendissima sa, questa S. Congregazione non ha voluto sinora interferire con l’autorità (N.d.R: il Vescovado di Santander) alla quale compete in prima istanza l’esame e il giudizio di questo genere di questioni, e non ha voluto prendere la questione nelle sue mani. Nelle lettere sinora inviate, questo Dicastero ha solo lodato la prudenza e la sollecitudine pastorale in codesta Curia (N.d.R: il Vescovado di Santander), ma non ha mai emesso un giudizio autorevole della Santa Sede”.
LETTERA DELLA S. CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE AL VESCOVO DI SANTANDER.
Roma, 10 marzo 1969.
Piazza del S. Uffizio, 11.
Ecc.mo e Rev.mo Signore,
A suo tempo giunse a questa S. Congregazione la lettera di Sua Eccellenza Reverendissima, del giorno 31 gennaio scorso, nella quale, attraverso un «rapporto» formulava delle domande sulle apparizioni nel paese di Garabandal e chiedeva che fossero sanzionati dall’autorità suprema gli argomenti esposti.
Questo Dicastero ha studiato più di una volta la questione e, in occasione di detta lettera recente, ha considerato di nuovo attentamente la questione. Ma, non avendo trovato elementi nuovi, non sembrano esserci motivi affinché la S. Congregazione Pro Doctrina Fidei si immischi direttamente nella questione.
Come Sua Eccellenza Reverendissima sa, questa S. Congregazione non ha voluto finora interferire con l’autorità alla quale compete in prima istanza l’esame e il giudizio di questo genere di questioni, e non ha voluto prendere la questione nelle sue mani. Nelle lettere che finora ha inviato, questo Dicastero ha solo lodato la prudenza e la sollecitudine pastorale in questa Curia, ma non ha mai emesso un giudizio autorevole della Santa Sede. E allora bisogna non dimenticarsi che, quando la S. Congregazione Pro Doctrina Fidei tratta delle questioni con autorità propria, tutto si riserva e si discute in essa, cosa che ha considerato che non deve essere fatta nel presente caso.
D’altra parte, il decreto dato dall’autorità competente dell’Ordinario diocesano, gli Ordinari del luogo devono considerarlo come argomento sufficiente per dissuadere i loro fedeli da pellegrinaggi e da atti di pietà motivati dalle riferite presunte apparizioni e dai messaggi.
Approfittando dell’occasione, Le manifesto i miei profondi sentimenti di stima e rimango devotissimo di Sua Eccellenza Reverendissima.
FRANCISCUS, Card. Seper Pref.
Ecc.mo e Rev.mo Signor
MONS. JOSÉ M. CIRARDA LACHIONDO
Vescovo di SANTANDER.
Seconda lettera della Congregazione della Dottrina della fede al Vescovo di Santander
SACRA CONGREGATIO PRO DOCTRINA' FIDEI
Romae, die 10 martii 1969.
PROT. N. 1065/64 Piazza del S. Uffizio, 11.
Exc.me ac Rev.me Domine,
Rite pervenerunt ad hanc S. Congregationem litterae Excellentiae Tuae Reverendissimae quibus, die 31 mensis januarii h. t., per «informe» aliquod quaestiones circa apparitiones in loco v. Garabandal transmisit atque petiit ut suprema auctoritate exposita argumenta sancirentur.
Hoc Dicasterium rei non una studuit et, occasione epistolae recentioris de qua supra, quaestionem denuo attente consideravit. Cum autem nova elementa inventa non sint, nulla videtur adesse ratio cur S. Congregatio pro Doctrina Fidei nunc directe sese in rem immisceat.
Uti Excellentiae Tuae compertum est, haec S. Congregatio noluit se substituere usque modo auctoritati illi cui primae competit examen et judicium circa id genus quaestionum, nec voluit in rem manus apponere. Per epistolas quae usque modo hoc Dicasterium dedit tantum prudentia 'cum pastorali sollicitudine juncta istius Curiae laudata est nec umquam judicium Sanctae Sedis auctoritate latum est. Obliviscendum enim non est quod, quando S. Congregatio pro Doctrina Fidei quaestiones propria auctoritate videt, omnia ad ipsam vocantur et apud ipsam disceptantur; quod quidem in casu praesenti non esse faciendum censuit.
Coeteroquin decretum latum auctoritate Ordinarii dioecesani, cui jure competit, etiam Ordinariis locorum sufficiens argumentum esse debet ut suos fideles avertant a peregrinationibus et pietatis exercitiis quae in praefatis praetensis apparitionibus et communicationibus nitantur.
Hanc occasionem nactus, impensos aestimationis meae sensus Tibi pando, permanens
Excellentiae Tuae Rev.mae addctissimus
FRANCISCUS, Card. Seper Praef.
Exc.mo ac Rev.mo Domino
D.no JOSEPH0 M. CIRARDA LACHIONDO
Episcopo SANTANDERIEN.
Originale in Latino
La terza lettera è datata il 21 aprile 1970 ed è indirizzata all’Arcivescovo di New Orleans, S.E. il Molto Reverendo Phillip M. Hannan. L’originale è in inglese con una traduzione in spagnolo.
Il paragrafo attinente di questa lettera menziona “la nota del 10 maggio 1969”, che è un bollettino su Garabandal pubblicata da un giornalista nordamericano, datato in Vaticano, e che ebbe ampia diffusione. Parte di quel bollettino conteneva una dichiarazione, presentata come proveniente dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. A tale dichiarazione fa riferimento il Cardinal Seper, e a proposito di essa scrive all’Arcivescovo Hannan: “Anche se questa Sacra Congregazione è certamente d’accordo con i contenuti della nota del 10 maggio 1969 (come fu pubblicata in vari paesi e in particolare nella rivista francese, La Documentation Catholique, del 21 settembre 1969; n. 1547, p. 821), bisogna dire che è inesatto attribuire alla Sacra Congregazione la parte del testo che parla della mancanza di un carattere soprannaturale degli eventi di Garabandal, visto che essa ha sempre insistito nell’astenersi da qualunque dichiarazione diretta su questo punto”.
LETTERA DELLA S. CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE ALL’ARCIVESCOVO DI NEW ORLEANS.
Roma, 21 aprile 1970.
Piazza del S. Uffizio, 11.
Sua Eccellenza,
in quest’ufficio è stata ricevuta la Sua lettera dell’8 aprile 1970, in cui Lei esprimeva un’apprensione giustificabile nei confronti della diffusione del movimento di Garabandal nella Sua Arcidiocesi e in cui Lei chiedeva delle linee guida chiare e affidabili dalla Santa Sede per procedere di fronte a questo fenomeno.
La Santa Sede condivide la Sua preoccupazione nei confronti della confusione manifesta e crescente originata dalla diffusione tra i fedeli di questo movimento e con questa lettera desidera chiarire la sua posizione al riguardo.
La Sacra Congregazione, malgrado le richieste da parte di vari vescovi e fedeli, si è sempre rifiutata di definire il carattere soprannaturale degli avvenimenti di Garabandal. Dopo il giudizio definitivo e negativo pubblicato dalla Curia di Santander, questa Sacra Congregazione, dopo un attento esame delle procedure inoltrate a questo ufficio, frequentemente ha lodato la prudenza che ha caratterizzato il metodo seguito nella sua analisi, ma finora ha deciso di lasciare all’Ordinario locale la responsabilità diretta nella questione.
La Santa Sede ha affermato sempre che le conclusioni e le disposizioni del Vescovo di Santander erano delle linee guida sufficientemente sicure per i vescovi, per dissuadere la gente dal partecipare a pellegrinaggi e ad altri atti di devozione che siano basati su rivendicazioni connesse o fondate sulle presunte apparizioni e sui messaggi di Garabandal. Al riguardo, il 10 marzo 1969 questa Sacra Congregazione scrisse una lettera al Vescovo di Santander che pure aveva chiesto una dichiarazione più esplicita da parte della Santa Sede sulla questione.
Tuttavia, dei promotori del movimento di Garabandal avevano cercato di minimizzare le decisioni e la giurisdizione del Vescovo di Santander. Questa Sacra Congregazione vuole che sia inteso chiaramente che il Vescovo di Santander è stato e continua ad essere l’unico che ha la piena giurisdizione in tale questione e la Santa Sede non ha alcuna intenzione di esaminarla oltre, visto che essa considera che le indagini già portate a termine siano sufficienti come anche lo sono le dichiarazioni ufficiali del Vescovo di Santander. Non è vera l’affermazione che la Santa Sede abbia nominato un «Investigatore Ufficiale Privato del Papa per Garabandal», e le affermazioni attribuite a questo personaggio anonimo, fino ad arrivare all’estremo che «la verifica delle apparizioni di Garabandal risiede completamente nelle mani del Santo Padre il Papa Paolo VI» e altre espressioni simili, che cercano di sottovalutare l’autorità delle decisioni del Vescovo di Santander, sono completamente infondate.
Per rispondere a certi dubbi che Lei ha espresso nella Sua lettera, questa Sacra Congregazione desidera affermare che la Santa Sede non ha mai approvato, neppure indirettamente, il movimento di Garabandal, che essa non ha mai incoraggiato o benedetto i promotori o i centri di Garabandal. Piuttosto, la Santa Sede deplora il fatto che certe persone e istituzioni persistano nel promuovere il movimento in manifesta contraddizione con le disposizioni dell’autorità ecclesiastica, disseminando così confusione tra la gente, in particolare tra la gente semplice e indifesa.
Da quanto è stato detto finora, Lei si renderà conto facilmente che, anche se questa Sacra Congregazione è certamente d’accordo con i contenuti della nota del 10 maggio 1969 (come fu pubblicata in vari paesi e in particolare nella rivista francese, La Documentation Catholique, del 21 settembre 1969; n. 1547, p. 821), bisogna dire che è inesatto attribuire alla Sacra Congregazione la parte del testo che parla della mancanza di un carattere soprannaturale degli eventi di Garabandal, visto che essa ha sempre insistito nell’astenersi da qualunque dichiarazione diretta su questo punto, proprio perché essa non considerava necessario farlo dopo la chiara ed esplicita decisione del Vescovo di Santander. Questo è il significato genuino della lettera scritta il 21 gennaio 1970 dal Reverendissimo Paul Philippe, Segretario della Sacra Congregazione, al capo editore di La Documentation Catholique. Per contribuire ulteriormente alla Sua azione pastorale al riguardo, questo ufficio Le allega altri documenti essenziali già pubblicati in altri paesi, come in Spagna, ossia le due note ufficiali del Vescovo di Santander, due lettere della Sacra Congregazione allo stesso Vescovo e una lettera al Delegato Apostolico in Messico.
Questo ufficio spera di aver chiarito in questa lettera una questione che riguarda non solo la Sua Arcidiocesi ma anche altre diocesi.
Con sentimenti di profondissima stima e di cordiale rispetto, rimango devotamente Suo,
FRANC., Card. Seper Pref.
PAUL PHILIPPE, Segretario.
Sua Eccellenza Rev.ma PHILIP M. HANNAN.
Arcivescovo di New Orleans.
Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede al Arcivescovo di Nuova Orleans
SACRA CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI
PROTO N. 1065/64 Roma, 21 april 1970.
Piazza del S. Uffizio, 11.
Your Excellency:
This office has received your letter of April 8, 1970, in which you expressed justifiable apprehension about the diffusion of the Garabandal movement in your Archdiocese and in which you asked for clear and reliable guidelines from the Holy See for dealing with this phenomenon.
The Holy See shares your preoccupation about the manifest and increasing confusion due to the diffusion of this movement among the faithful and desires with this letter to clarify its position on the matter.
This Sacred Congregation, despite requets from various bishops and faithful, has always refused to define the supernatural character of the events of Garabandal. After the definitive negative judgement issued by the Curia of Santander, this Sacred Congregation, after attentive examination of the proceedings forwarded to this office, has often praised the prudence that characterized the method followed in the examination, but has still decided to leave the direct responsability for the matter to the local Ordinary.
The Holy See has always held that the conclusions and dispositions of the Bishop of Santander were sufficiently secure guidelines for the bishops, in order to dissuade people from participating in pilgrimages and other acts of devotion that are based on claims connected with or founded on the presumed apparitions and messages of Garabandal. On March 10, 1969, this Sacred Congregation wrote a letter to this effect to the bishop of Santander who had also asked for a more explicit declaration of the Holy See in the matter.
However, promoters of the Garabandal movement have tried to minimize the decisions and the jurisdiction of the Bishop of Santander. This Sacred Congregation wants it to be clearly understood that the Bishop of Santander has been and continues to be the only one with complete jurisdiction in this matter and the Holy See has no intention of examining this question any further since it holds that the examinations already carried out are sufficient as well as are the official declarations of the Bishop of Santander.. There is no truth to the statement that the Holy See has named an «Official Papal Private Investigator of Garabandal» and affirmations attributed to this anonymous personage to the extent that «the verification of the Garabandal apparitions lies completely in the hands of the Holy Father Pope Paul VI» and other such expressions that aim at undermining the authority of the decisions of the Bishop of Santander are completely unfounded.
In order to reply to certain doubts that you expressed in your letter, this Sacred Congregation wishes to assert that the Holy See has never aproved, even indirectly, the Garabandal movement, that it has never encouraged or blessed Garabandal promoters or centers. Rather, the Holy
See deplores the fact that certain persons and institutions persist in fomenting the movement in obvious contradiction with the dispositions of ecclesiastical authority, and thus disseminate confusion among the people, especially among the simple and defenceless.
From what has been said so far, you will easily realize that, though this Sacred Congregation certainly agrees with the contents of the note of May 10, 1969 (as published in various countries and especially in the French magazine, La Documentation Catholique, Sep. 21, 1969; n. 1.547, p. 821), it must say that it is inexact to attribute the part of the text that deals with the lack of supernatural character of the events of Garabandal to the Sacred Congregation, wich has always striven to abstain from any direct declaration on the question, precisely because it. did not consider it necessary to do so after the clear and express decisions of the Bishop of Santander. This is the genuine meaning of the letter written on January 21, 1970, by the Most Reverend Paul Philippe, Secretary of this Sacred Congregation, to the editor in chief of La Documentation Catholique.
In order to contribute further to your pastoral action in this matter, this office is enclosing other essential documents already published in other countries such as Spain, i. e. the two official notices of the Bishop of Santander, two letters of the Sacred Congregation to the same Bishop, and a letter to the Apostolic Delegate to Mexico.
This office hopes in this letter to have clarified a question that concerns not just your Archdiocese but also other dioceses.
With sentiments of deepest esteem and cordial respect, I am
Devotedly yours,
FRANC., Card. Seper. Praef.
PAUL PHILIPPE, Secretary.
His Excellency Most Rev. PHILIP M. HANNAN.
Archbishop of New Orleans.
Originale in Inglese
La prima e la seconda lettera affermano che la Sacra Congregazione non ha emesso su Garabandal alcun giudizio sotto l’autorità della Santa Sede. La terza dice che la Sacra Congregazione sempre ebbe cura di astenersi da ogni dichiarazione nella materia del carattere soprannaturale degli avvenimenti di Garabandal.
Perciò, la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede ha conservato gelosamente il silenzio sulla sua opinione riguardo gli avvenimenti di Garabandal. In aggiunta, il forte appoggio che ha dato ai Vescovi di Santander è ben lungi dall’essere un verdetto sul carattere di questi avvenimenti. Non prendendo a suo carico l’indagine, la Congregazione non può che appoggiare il lavoro del Vescovado – cosa che non presuppone conformità con il Vescovado in materia dottrinale.
È interessante notare che la costante pressione esercitata in quegli anni dal Vescovado di Santander sulla Congregazione con lo scopo di ottenere una dichiarazione che permettesse di chiudere il caso di Garabandal, pressione documentata nella corrispondenza pubblicata tra entrambi gli organismi, non ottenne mai né dal Cardinale Prefetto né dal Papa la dichiarazione desiderata.